6.22.2009

differenti stati




-Henri Cartier-Bresson-







-Alfred Eisenstaedt-



6.11.2009

Nick Knight

E' che capita poche volte, quello di vedere qualcosa e di rimanere sbigottito per la grandiosità di quello che si ha davanti agli occhi. La grandezza di guardare cose, opere che non ti appartengno, che vorresti possedere, ma che in realtà sai essere un pò di tutti rende l'osservazione ancora più interessante.
Devo dire che di artisti di cui mi innamoro ne incontro tanti, è un amore solitamente cartaceo ovvio, ma che basta a saziare il mio animo. E allora come fare a non trovare interesse per un'artista come Nick Knight, fotografo di moda, con i suoi lavori estremamente teatrali e il suo modo di vedere oltre la bellezza stereotipata?








6.09.2009

Tramonto sciatto

L'arte di vivere tra poesie, vecchi dischi, animali in giro per casa (compresi ratti) in una villa del tutto abbandonata può davvero essere il modo per presentare al mondo un' icona fashion? Se poi è l'America ad essere il terreno di riferimento l'ipotesi divenuta quasi tesi conferma quanto da me pensato. Mi riferisco a Edit Bouvier Beale, a Little Edit Bouvier Beale.
Donna bizzarra che mette in testa asciugamani come turbanti, che usa spille per chiudere scialli che fungono da abiti. Perchè fa tanto rumore? Bhe ovvio, siamo negli anni '50 e lei è la cugina di Jackie Kennedy. Ripeto che ognuno di noi ha il suo modo di essere creativo e probabilmente quello di andare contro ogni forma di conformismo rappresenta il modo migliore per esserlo. Cos'era quella della giovane modella, una sorta di pre annuncio alla moda low cost degli anni futuri?. Se Edit fosse viva sicuramente vestirebbe Zara o H&M, anzi probabilmente no, brands troppo standardizzati per una come lei che, prepara cibo per gatti per sua madre con uno schizzo di limone, considerandolo del pàté. E nel frattanto gli americani se ne sono innamorati. Bha! Saranno gli americani ad innamorarsi sempre di tutto? Se è diventata icona fashion lei, speranza ce n'è per tutte.






6.07.2009

Le azalee attorno al laghetto verde

Se considerare qualcosa esteticamente bello significa ricondurlo ad una forma d'arte, bhe allora l'arte nel mondo sembrerebbe essere notevolmente pervasiva. Pensare alla non creatività sarebbe un buon modo per ritornare ad un vissuto razionale, un posto di sollazzo per tipi come John Forbes Nash, certamente meno divertente per un Richard Avedon.
Prendo il dizionario, lo apro, cerco la parola arte. Dice così: "Qualsiasi forma di attività dell'uomo come riprova o esaltazione del suo talento inventivo e della sua capacità espressiva" e allora penso che è davvero illimitato come concetto. Ognuno dà quel che può.
E se Wilde afferma che "tutta l'arte è perfettamente inutile", contraddicendosi poi nel suo racconto Il Ritratto di Dorian Gray, dove invece insinua che sia più vera, più efficace e più micidiale della vita, a me fa pensare all'irreale, al sogno, a qualcosa di ONIRICO.